Matteo Salvatti, giornalista, scrittore ed editore, in “Ci tenevo a precisare“ ci rende partecipi del suo “sguardo non scontato sulle cose della vita“. In una società dove l’informazione compulsiva ha sostituito la riflessione, c’è urgenza di tornare ad affrontare i grandi temi della vita, e al tempo stesso fronteggiare quelli quotidiani con profondità. Salvatti convoca scrittori del passato, scienziati, filosofi, artisti, teologi a confortare le sue tesi e ad aprirci squarci di pensiero acuto e spesso simpatico sull’esistenza. Una carrellata di immagini composte con il godibilissimo stile che contraddistingue questo autore, accompagna il lettore a interrogarsi con uno sguardo curioso e intelligente sulle “cose del mondo”. Capitoli croccanti che spaziano dalla burocrazia ai cambiamenti, dal mistero ai privilegi, dal buonsenso alla saggezza, dal gusto agli eroi; parole capaci di incidere e scrollare dal torpore della retorica, stimolando riflessioni su argomenti con i quali forse non ci si era mai confrontati, dilatando i nostri parametri mentali. Ne risulta una serie di sagge chiacchierate ideali in grado di scuotere con colta originalità e di istruire, tener compagnia e far sorridere: un giardino di osservazioni dove confrontarsi con se stessi e con gli altri.