Monsignor Marcel Lefebvre
Monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991), una delle figure del Novecento più rilevanti negli ambienti ecclesiastici, si distinse per il suo grande attaccamento alla Tradizione bimillenaria della Chiesa cattolica e per la sua opposizione alle riforme innovatrici del Concilio Vaticano II (1962-1965). Educato, fin dagli anni del seminario a Roma, all’amore per la Chiesa e per il Papa, fu per gran parte della vita missionario in Africa, poi vescovo, delegato apostolico, superiore generale di uno dei più importanti ordini religiosi missionari del tempo (i Padri dello Spirito Santo), membro della commissione centrale preparatoria del Vaticano II e, dopo, padre conciliare. Nel 1970 fondò, con l’approvazione ufficiale della Chiesa, la Fraternità Sacerdotale San Pio X, un istituto religioso con lo scopo di difendere il sacerdozio e la Messa tradizionale e fronteggiare la crisi postconciliare. A lungo perseguitato dalle gerarchie ecclesiastiche per essere andato controcorrente con la sua difesa degli insegnamenti tradizionali della Chiesa, si spense in pace con la propria coscienza per aver fatto tutto il possibile per continuare quella che definiva « l’esperienza della Tradizione». Due gesti di papa Benedetto XVI hanno riportato sulla sua vicenda l’attenzione dei media: la liberalizzazione del rito latino tradizionale della Messa (2007) e la revoca del decreto di scomunica che da vent’anni gravava sui vescovi della Fraternità fondata da Lefebvre (2009).
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Monsignor Marcel Lefebvre
pp. 256
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