Daniele Nigro
I DIRITTI DI DIO
La liturgia dopo il Vaticano II
Prefazione del card. Raymond Burke
pp. 142 – € 15,00
ISBN 978-88-7198-641-8
Sembra che la riforma liturgica abbia inferto un duro colpo all’osservanza delle norme fondamentali della liturgia romana, se non al principio stesso di diritto liturgico. Cosa è successo? Commis- sioni di esperti hanno fatto passare nella liturgia le loro opinioni e nella pratica le hanno sapute trasformare in legge liturgica. Papa Benedetto XVI ha precisato ad esempio che «il nuovo Messale veniva inteso come un’autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile ». Se l’antica liturgia era un «affresco coperto », la nuova ha rischiato di perderlo per la tecnica aggressiva usata nel restaurarlo. Il Motu Proprio Summorum Pontificum ha ripristinato per legge lo stato antecedente in modo che il nuovo rito possa guardare con equilibrio all’antico come questo al nuovo, e il restauro possa continuare con pazienza tenendo conto del movimento di innovazione che in modo naturale accompagna la liturgia della Chiesa.
«Sperimentando i benefici e le deficienze della riforma liturgica dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, l’autore ha voluto capire le cause che hanno contribuito all’inosservanza del diritto liturgico nel tempo postconciliare e perciò alla trascuratezza dello ius divinum. L’autore, però, non si è limitato semplicemente a capire le cause di tale inosservanza, ma si è dedicato allo stesso tempo a scoprire le vie più adatte per adempiere la riforma voluta nel magistero conciliare secondo le esigenze del diritto divino» (dalla Prefazione del card. Raymond Leo Burke).